Scena II
L’Ultramondo è il pianeta tiranno di questa dimensione ma teme Eden che non è sotto la sua influenza e potrebbe scatenare la ribellione delle colonie.
Il punto debole di Eden è il Polo: piantandovi i semi neri del male le dannose piante si svilupperebbero irrefrenabilmente in tutto il pianeta, rendendolo facile preda degli Ultraumani.
Il Polo però è protetto da dispositivi in grado di renderlo inaccessibile agli Ultraumani.Occorrerebbe ingannare un Edenita... Dall’Ultramondo viene segretamente inviata su Eden la bella e inquieta Giada con questo compito. Giada viene a conoscenza dell’arrivo di Lucillo e individua in lui il punto debole della Comunità, potenziale complice del piano di seminare il male in Eden.
Fa in modo di incontrarlo e gli racconta che i suoi semi neri, piantati al polo da mani di donna, producono solo frutti letali, mentre l’uomo che li facesse fruttificare riceverebbe felicità, ricchezza e potenza. Giada glieli cederebbe in cambio della promessa di essere sposata da lui e dividere i doni ottenuti.
Lucillo accetta di mettersi in viaggio con la bella donna verso il Polo di Eden. Giada si ferma ad attenderlo presso una rupe al di fuori del circolo polare. Mentre sta per compiere la sua missione, Lucillo avverte di stare tradendo la fiducia della Comunità. Così distrugge i semi e torna alla rupe.
Giada si vede sconfitta: si trova in un pianeta nemico dove è stata scoperta, ed il suo pianeta ne punirebbe il fallimento con la morte. Tenta di salire in cima alla rupe per lanciarsi giù, ma Lucillo riesce ad evitarne la morte.
L'Inganno di Giada
Ho sentito il mio nome
Da una voce di cristallo
Una donna misteriosa
Bella almeno quanto strana
Uno sguardo d’ambra scura
E un volto di luna
Dice di chiamarsi Giada
E viene proprio qua
Questi semi neri e opachi
Comperati col mio amore
Nelle mani di una donna
Danno frutti di dolore
Ma se io li interrerò
Saranno per me
La ricchezza ed il potere
Che non ho avuto mai
Nel Polo di Eden
Come tante altre volte in vita mia
Mi sto ingannando io
Rincorrendo false attese ed illusioni
Che mi han tradito già
Nella notte più profonda ho visto il sole
E ora cerco oscurità
Anche se mi ha accolto senza chieder niente
Questa nuova realtà
Se ad odiarmi fossi giunto
Questi semi neri
Forse non distruggerei
(“La rupe”, strumentale)
Giada ormai sconfitta vuol gettarsi giù
(la gente sua non la giustificherà)
Dovrei lasciarla andare
(ma le sue mani afferri al volo)
Rotoliamo insieme, non fa resistenza
(è svenuta, non ti sente)
Non è più nemica
(vegli su di lei nel silenzio)
Ora attendo di stupirti col mio canto
Quando ti sveglierai
Giada apre i grandi occhi
Colmi della sua tristezza
Forse il fatto di esser viva
Non la scuote neanche un po’
Ma gira il capo e guarda me
Si chiede perché
Io non dico niente ma
Lei presto capirà
1977-80 words & music by Baro
Baro: vocals, bass, guitars, keyboards
Gigi Murari: drums